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Natura, matematica e un pizzico di magia
Natura, matematica e un pizzico di magia
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Mi chiamo Stefano Cavestri e sono nato a Milano nel 1965.
Sono un professionista nel campo dell’informatica e artista digitale per passione.
Traduco la mia immaginazione e le mie idee nel linguaggio dei computer, e un plotter – in pratica un robot con una penna – le realizza in un tempo che va da poche ore a qualche giorno, a seconda dei supporti, degli inchiostri e delle necessarie ricalibrazioni.
Le informazioni in queste pagine non vogliono essere articoli tecnici: spero però che servano a capire e apprezzare meglio i miei lavori.
Qui ne presento una selezione.
I CAMPI VETTORIALI sono una rappresentazione matematica delle correnti oceaniche, dei campi magnetici e di altri fenomeni naturali che, in quanto tali, sono soggetti ai vincoli del mondo reale.
Questi disegni nascono da equazioni dello stesso tipo, che ho intenzionalmente liberato dalle leggi della Fisica.
Ken Perlin creò la funzione che porta il suo nome nel 1983, mentre lavorava agli effetti speciali per un film Disney.
Il RUMORE PERLIN genera strutture matematiche del tutto casuali, ma dall’aspetto naturale e organico: nuvole, erba mossa dal vento, superfici agitate.
Qui, forme e colori nascono proprio da quell’idea geniale.
Nel 1704 Padre Sébastien TRUCHET notò che si potevano generare schemi sempre diversi con una singola piastrella decorativa, orientata in un senso o nell’altro.
Quel semplice concetto, sviluppato e reso popolare negli anni 80 da Cyril Stanley Smith, è alla base di questi disegni.
Nel 1968 Aristid LINDENMAYER sviluppò un linguaggio matematico per descrivere il comportamento delle cellule vegetali e i modelli di crescita delle piante: poche regole sintattiche ripetono se stesse, generando ramificazioni e altre geometrie.
Le stesse regole ed altre simili, con qualche licenza poetica, danno vita a questi disegni.
Un PIANO BIDIMENSIONALE – come un foglio – si può dividere in due, poi ancora in due, e così via.
A scuola abbiamo imparato precisione, simmetria, linee dritte.
Qui, come in natura, basta un soffio di vento: il foglio si muove, una virgola cambia, e l'esito diventa imprevedibile.
Un foglio ha due dimensioni, ma può fingere di averne tre.
Le tecniche per rappresentare oggetti tridimensionali su un piano risalgono al tardo Medioevo.
Gli stessi metodi, insieme a qualche altro accorgimento, danno a questi disegni l’illusione di un volume che esiste solo nello spazio dell’immaginazione.
Semplici elementi di base, come cerchi o triangoli, si sovrappongono e si contendono lo spazio e i colori, in modo casuale o guidato.
A volte si intrecciano, altre semplicemente coesistono, dando vita a equilibri inaspettati.
Hardware
Plotter iDraw 2.0
Linguaggi di programmazione
Python
Processing
Software
Inkscape 1.4.2
Supporti
Carta Fabriano F4, 220 g/mq
Carta Fabriano Bristol, 250 g/mq
Carta Fabriano 1264 per schizzi, 90 g/mq
Carta Canson Colorline, 220 g/mq
Carta Winsor & Newton per acquerello, 300 g/mq
Vetro float da cornice, 2 mm
Penne
Pentel Roller EnerGel 0.4-1.0 mm
Pentel Pointliner 1.0
Pilot V5 Hi-Tecpoint
Sakura Gelly Roll White Bold
Sakura Koi Coloring Brush Pen
Stabilo Point 88
Ohuhu Direct-Ink Acrylic Markers
Giotto Turbo Color